A seguito alle modifiche apportate
dalla Legge 97/2013 e dal D.lgs 108/2012 al D.lgs 165/2001 e al Testo
Unico 286/1998, sono cambiati i requisiti di accesso al lavoro nella
pubblica amministrazione che ora includono anche la maggioranza dei
cittadini non comunitari presenti sul territorio nazionale.
Le categorie di cittadini non
comunitari che hanno quindi pieno diritto a partecipare ai concorsi
pubblici, per tutte le posizioni di lavoro che non prevedano
l’esercizio di pubbliche funzioni e che non riguardino la tutela
dell’interesse nazionale, sono:
- i titolari di permesso di soggiorno Ue
per soggiornanti di lungo periodo e loro familiari;
- i titolari di permessi per protezione
internazionale (status di rifugiato o di protezione sussidiaria) e
loro familiari;
- i familiari di cittadini comunitari;
- i titolari di Carta blu Ue per
lavoratori altamente qualificati e loro familiari (D.lgs. 108/2012).
Le modifiche alla legislazione già in
vigore rispondono direttamente alle disposizioni previste dall’Unione
europea, e intendono quindi adeguare la condizione e i diritti dei
lavoratori di paesi terzi che soggiornano regolarmente in Italia a
quella degli stessi lavoratori che soggiornano in altri paesi membri
Ue.
È importante ricordare che le
limitazioni ancora presenti all’accesso al pubblico impiego non
valgono per le società a partecipazione pubblica e neppure per le
amministrazioni che non compaiono nell’elenco dell’articolo 1 del
D.lgs 165/2001.
Per qualsiasi chiarimento sulla
normativa, o per segnalazioni di concorsi pubblici che non abbiano
ancora recepito le modifiche ai decreti, scrivere a
osservatorio@articolo3.org. di Arianna Previdi
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