venerdì 11 agosto 2017

Habitat naturale dei discorsi d'odio


Repubblica.it ha pubblicato il video di una rissa che ha coinvolto diverse persone in un parcheggio a Trescore Balneario in provincia di Bergamo. Nella foto abbiamo cancellato tre volte la parola rom, presente sia nel titolo che nel testo. Come potete notare la giornalista Mara Mologni, ha etnicizzato la notizia senza che tale esercizio sia stato funzionale nell'offrire alle lettrici e ai lettori una migliore comprensione della notizia stessa.

Il risultato dell'esercizio di etnicizzazione compiuto dalla giornalista lo potete leggere nei commenti che abbiamo fotografato




 
 













Nella lettura dei commenti avrete notato il crescendo di violenza. Inizia Claudio augurandosi la morte di tutte le persone coinvolte e si finisce con il rammarico di Io Voto Salvini, che avrebbe desiderato la caduta di un ordigno nucleare sul parcheggio della periferia di Trescore dove è avvenuta la rissa.

Nel mezzo avete letto più di quindici commenti vergognosi, in alcuni casi veri e propri discorsi d'odio, come per esempio quello di utente67158 che incita alla sterilizzazione delle persone appartenenti alla minoranza linguistica rom. A paky1977 piace l'idea della sterilizzazione come fece anche il nazismo prima dell'ordine di internamento ad Auschwitz. C'è eastend1 che li investirebbe con uno schiacciasassi, e mentre roman15 auspica che si auto-eliminino tutti, franci53 riprende lo slogan di una campagna d'odio dell'on. Giorgia Meloni e scrive che dovrebbero “nomadare”, ovvero “vanno buttati fuori”. E in questo acquitrino d'odio non poteva mancare, infine, giannibert che scrive “Comincio a rivalutare il terzo Reich”.

L'etnicizzazione di una notizia, insieme al discorso politico e alle bufale, è il nutrimento degli hate speech in Italia, e attribuisce un comportamento criminoso commesso dal singolo a tutte le persone appartenenti alla medesima minoranza, in virtù di una sorta di responsabilità sociale collettiva.

Il nostro auspicio è la crescita di una maggiore consapevolezza e sensibilità nelle giornaliste e nei giornalisti nel raccontare in maniera corretta ed equilibrata le notizie afferenti alle persone appartenenti a minoranze, proteggendole dai discorsi d'odio. di Jin Ferrari e Carlo Berini

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