Aderiamo e sosteniamo l’appello per
la manifestazione nazionale del prossimo 21 ottobre a Roma.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare e
a diffondere l’iniziativa.
Giustizia ed eguaglianza contro il
razzismo
In un momento difficile della storia
del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di
società. Quello includente, con le sue contraddizioni e quello che
si chiude dentro ai privilegi di pochi.
Sembriamo condannati a vivere in una
società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui
prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non
peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale
infelicità è causa. Una società che pretende di spazzare via i
soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire
da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo
muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il
prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema
evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla
tutela maschile e ne nega la libertà.
Disagio e senso di insicurezza diffuso
sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha
responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non
affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti,
precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi.
Eppure sperimentiamo quotidianamente,
nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza,
intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca
contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e
tutti e non solo alcuni. Scegliamo l’incontro e il confronto nella
diversità, riconoscendo pari dignità a condizione che non siano
compromessi i diritti e il rispetto di ogni uomo o donna.
Vogliamo attraversare insieme le strade
di Roma il 21 ottobre e renderci visibili con una marea di uomini,
donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che
rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo.
Migranti, richiedenti asilo e rifugiati
che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e
donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono
ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri
e precari.
Associazioni, movimenti, forze
politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi
di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a
migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni
tipo siano la negazione del futuro per tutti.
ONG che praticano il soccorso in mare e
la solidarietà internazionale.
Persone nate o cresciute in Italia, che
esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza.
Giornalisti che tentano di fare con
onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle
migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze
positive di accoglienza.
Costruttori di pace mediante la
nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei
diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono
nella libertà di movimento.
Vogliamo ridurre le diseguaglianze
rivendicando, insieme ai migranti e ai rifugiati, politiche fiscali,
sociali e abitative diverse che garantiscano per tutte e tutti i
bisogni primari.
Il superamento delle disuguaglianze
parte dal riconoscimento dei diritti universali, a partire dal
lavoro, a cui va restituito valore e dignità, perché sia condizione
primaria di emancipazione e libertà.
Chiediamo la cancellazione della
Bossi-Fini che ha fatto crescere situazioni di irregolarità, lavoro
nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo.
Denunciamo l’uso strumentale della
cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e
del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con
paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze
nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e
sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni
(decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le
violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi
a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager,
dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che
delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino
per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.
Chiediamo canali di ingresso sicuri e
regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà,
disastri ambientali.
Occorrono politiche di accoglienza
diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura
delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano
l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un
sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese
di arrivo.
Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte
le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e
giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di
discriminazione e razzismo.
Per adesioni:
21ottobrecontroilrazzismo@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento