mercoledì 20 febbraio 2019

Mantova, la frittella solidale cancella l'iniziativa razzista


L’iniziativa «frittelle gratis, ma solo per i bambini italiani» non è nuova a Mantova. Il consigliere comunale De Marchi l'aveva già promossa durante la fiera di Sant'Anselmo nei passati anni. Ma non era mai successo che assistessimo ad una sollevazione unanime di condanna a quella che è evidentemente un'iniziativa razzista. Anche sul suo profilo Facebook il post, oggi cancellato, che annunciava l'iniziativa ha registrato più di seicento messaggi di sdegno e un solo messaggio di approvazione. Lo stesso consigliere è rimasto attonito da tanto clamore e dai duri attacchi ricevuti da più parti al suo intendimento e devo dire che anch'io sono rimasto sorpreso, ma ho così potuto desistere dal presentare un esposto alla Magistratura.

Ero sorpreso perché le iniziative di questo segno promosse dal consigliere De Marchi negli ultimi quattordici anni sono state diverse e poche persone a Mantova le avevano condannate. La domanda spontanea che mi sono posto è: cosa è cambiato oggi? Penso che il cambiamento sia stato dato da un fattore più locale e da un fattore più generale che sta attraversando il Paese.


L'elezione nel collegio del senato di Isabella Rauti penso sia stato un elemento propulsivo nella presa di posizione durissima della segretaria nazionale di Fratelli d'Italia. La senatrice è un'esperta di antidiscriminazione perché è stata Consigliera nazionale di parità dal 2003 al 2007 e nel 2008 l'allora ministra per le pari opportunità Mara Carfagna la volle al vertice del ministero dove fece bene superando i dubbi che avevo espresso pubblicamente all'indomani della nomina.

Il secondo fattore è una coscienza che percorre da qualche mese tutto il Paese, una forma di resistenza diffusa che sta crescendo impetuosa dal basso, come ha sperimentato De Marchi, contro la disumanità di alcune scelte politiche che stanno condizionando in maniera pesante la vita delle persone. I segnali di quest’estesa reazione si sono iniziati a vedere quando dalle parole da odio si è iniziato a passare alle azioni da odio sui bambini nelle mense scolastiche, sui richiedenti protezione in mare, sulle Organizzazioni non governative, sull'iscrizione anagrafica delle persone richiedenti protezione, nel cancellare il permesso di soggiorno per motivi umanitari, nel limitare i diritti di manifestazione e nel criminalizzare e voler punire la persona povera che chiede un aiuto.

Una resistenza che vede in prima linea il sindaco di Riace e Alex Zanotelli, la nave Mediterranea, i sindaci che obbiettano a provvedimenti legislativi che limitano la dignità umana, ma che vede impegnate tantissime persone che hanno iniziato a contrastare un'idea di società fondata sull'odio e sulla paura.

Oggi penso che Mantova sia più bella perché si è spenta un'iniziativa che voleva dividere e istigare all'odio e si è accesa l'iniziativa “la frittella razzista non la vogliamo”, voluta da due mamme, che ha unito nei valori fondanti il nostro essere comunità solidale. di Carlo Berini

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