L’iniziativa «frittelle gratis, ma solo per i bambini italiani» non è nuova a Mantova. Il consigliere comunale De Marchi l'aveva già
promossa durante la fiera di Sant'Anselmo nei passati anni. Ma non era mai
successo che assistessimo ad una sollevazione unanime di condanna a quella che
è evidentemente un'iniziativa razzista. Anche sul suo profilo Facebook il post,
oggi cancellato, che annunciava l'iniziativa ha registrato più di seicento
messaggi di sdegno e un solo messaggio di approvazione. Lo stesso consigliere è
rimasto attonito da tanto clamore e dai duri attacchi ricevuti da più parti al
suo intendimento e devo dire che anch'io sono rimasto sorpreso, ma ho così
potuto desistere dal presentare un esposto alla Magistratura.
Ero sorpreso perché le iniziative di questo segno
promosse dal consigliere De Marchi negli ultimi quattordici anni sono state
diverse e poche persone a Mantova le avevano condannate. La domanda spontanea
che mi sono posto è: cosa è cambiato oggi? Penso che il cambiamento sia stato
dato da un fattore più locale e da un fattore più generale che sta
attraversando il Paese.
L'elezione nel collegio del senato di Isabella Rauti
penso sia stato un elemento propulsivo nella presa di posizione durissima della
segretaria nazionale di Fratelli d'Italia. La senatrice è un'esperta di
antidiscriminazione perché è stata Consigliera nazionale di parità dal 2003 al
2007 e nel 2008 l'allora ministra per le pari opportunità Mara Carfagna la
volle al vertice del ministero dove fece bene superando i dubbi che avevo
espresso pubblicamente all'indomani della nomina.
Il secondo fattore è una coscienza che percorre da
qualche mese tutto il Paese, una forma di resistenza diffusa che sta crescendo
impetuosa dal basso, come ha sperimentato De Marchi, contro la disumanità di
alcune scelte politiche che stanno condizionando in maniera pesante la vita
delle persone. I segnali di quest’estesa reazione si sono iniziati a
vedere quando dalle parole da odio si è iniziato a passare alle azioni da odio
sui bambini nelle mense scolastiche, sui richiedenti protezione in mare, sulle
Organizzazioni non governative, sull'iscrizione anagrafica delle persone
richiedenti protezione, nel cancellare il permesso di soggiorno per motivi
umanitari, nel limitare i diritti di manifestazione e nel criminalizzare e
voler punire la persona povera che chiede un aiuto.
Una resistenza che vede in prima linea il sindaco di
Riace e Alex Zanotelli, la nave Mediterranea, i sindaci che obbiettano a
provvedimenti legislativi che limitano la dignità umana, ma che vede impegnate
tantissime persone che hanno iniziato a contrastare un'idea di società fondata
sull'odio e sulla paura.
Oggi penso che Mantova sia più bella perché si è spenta
un'iniziativa che voleva dividere e istigare all'odio e si è accesa
l'iniziativa “la frittella razzista non la vogliamo”, voluta da due mamme, che
ha unito nei valori fondanti il nostro essere comunità solidale. di Carlo Berini
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